Cominciare da qualche parte

Il nostro giradischi si è rotto. Non era un oggetto di particolare qualità – era il nostro primo giradischi, ci è servito a riavvicinarci all’idea che la musica sia contenuta fisicamente in degli oggetti, come quando compravamo i cd – ma è stato più che sufficiente per oltre due anni e ha fatto il suo lavoro egregiamente. Adesso dobbiamo comprarne uno nuovo e lo vogliamo di qualità un po’ migliore.

Allora ho iniziato a fare ricerche, capire le marche, i pezzi che ci vogliono, le fasce di prezzo. Sono finita su un forum di patiti dell’alta fedeltà. Leggo il thread di un signore che dice più o meno così:

«Svuotando la soffitta con l’aiuto di mio nipote sedicenne, ho scovato un vecchissimo giradischi e il ragazzo ne è rimasto affascinato. Vorrei comprargliene uno con cui cominciare, in modo che capisca effettivamente se può piacergli, se vorrà comprare dischi, se si appassionerà. Ho visto che esistono quelli compatti con le casse integrate. So che non sono di grande qualità, però insomma è per iniziare e contenere la spesa, in vista magari di acquisti successivi. Voi che dite? Mi consigliate?» 

Ecco, no. I patiti dell’alta fedeltà non sono programmati per dare consigli, sostengono che sia meglio prendergli delle cuffie da 200€ da attaccare al pc, piuttosto che regalargli una cinesata. Il signore è perplesso e si scusa per non essere stato chiaro: vuole regalargli un giradischi, non delle cuffie. Ma quelli continuano a dire che forse è meglio regalargli un anno di abbonamento a Spotify. Un patito dell’alta fedeltà, impietosito, gli dice che per la misera cifra che vuole spendere può forse trovare un giradischi anni ’80 usato e un amplificatore giapponese del ’79 su ebay, ma non avendo lui conoscenze in merito deve fare attenzione ai pacchi. Se vuole orientarsi sul nuovo la spesa sarebbe intorno ai 750€ tra giradischi, amplificatore e casse decenti. Non eccellenti, decenti. Comunque entry level, ma almeno di qualità.
Il signore risponde ancora un paio di volte, poi scompare.

Ho riso molto, poi mi sono sinceramente dispiaciuta per il signore, poi mi sono incazzata con i lord dell’alta fedeltà. È certamente vero che in ogni campo ci sono gli appassionati, i patiti, i fanatici, però poi ci sono pure gli stronzi e questa è una verità che non riesco mai ad accettare. Non c’è niente di male a regalare un apparecchio Majestic o Akai o salcazzo a un sedicenne che potrebbe voler capire se gli piace avere in cameretta un giradischi. Ma no, è troppo difficile immedesimarsi: o gli fai ascoltare davvero bene gli ottoni nel Requiem di Mozart diretto da Von Karajan o meglio che lo metti davanti a un bel video di Benji e Fede su Youtube con gli spot nel mezzo.

Noi abbiamo avuto un giradischi senza pretese e ci abbiamo ascoltato la musica che ci piace, nonostante il suono non fosse puro. Adesso vogliamo un giradischi migliore, è una bella cosa. 

Non è offensivo o ridicolo voler cominciare da qualche parte. 

È come se qualcuno mi chiedesse un consiglio di lettura per una tredicenne che sta iniziando a vedere i libri non più come un obbligo della scuola ma come un piacere, e gli rispondessi che, se proprio deve leggere, tanto vale leggere Proust in francese o lasciar perdere. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *